Genoa, è l'anno Zero

16.07.2016 13:05 di  Mirko Auteri   vedi letture

Il primo, almeno in ordine di tempo, è stato Gian Piero Gasperini, che ha chiuso la sua seconda esperienza in rossoblù ed è passato all’Atalanta. Poi è toccato a Francesco “Ciccio” Bega, per anni responsabile del settore giovanile rossoblù e ora passato al Milan. Per ultimo Gianluca Spinelli, storico preparatore dei portieri del Grifone e che, dopo aver lavorato part-time nella Nazionale, seguirà Antonio Conte anche nella sua nuova avventura al Chelsea.

Insomma, un vero e proprio esodo di massa che porterà (e ha già portato) a una rivoluzione nello staff tecnico rossoblù.  Una rivoluzione che però non deve far paura ma che è stata invece preparata nel migliore dei modi dal Genoa.

Innanzitutto  questi addii dimostrano il buon lavoro fatto dal Grifone in questi anni: chi se ne va non lo fa dopo un fallimento ma a coronamento di un percorso di continua crescita che li ha portati a sbarcare in alcune delle più grandi squadre europee.

Ancor più indicativo del buon lavoro fatto dal Genoa è vedere come la società ha affrontato questa rivoluzione. A prendere il posto di chi se ne va saranno Ivan Juric, Marco Rossi e Alessio Scarpi. Tutti ex-giocatori rossoblù che, una volta appesi gli scarpini (o i guanti nel caso di Scarpi) al chiodo, hanno mosso i loro primi passi da non-giocatori nello stesso club rossoblù ma soprattutto lo hanno fatto all’ombra di coloro che ora andranno a sostituire. Un caso? Certamente no.

La verità è che il Genoa sapeva che prima o poi questo ciclo sarebbe finito e che vi sarebbe stato bisogno di un cambio generazionale. Così il Genoa ha iniziato a coltivare al suo interno gli uomini chiamati ad aprirne uno nuovo e lo ha fatto in modo che, nonostante il cambio, vi fosse un certa continuità tra il vecchio e il nuovo. Una rivoluzione che permetta di aprire un nuovo ciclo sapendo fare tesoro delle esperienze e delle positività di ciò che è stato ma che sappia sfruttare e arricchirsi di ciò che i protagonisti di questo nuovo ciclo sapranno portare di diverso e innovativo.

La stagione 2016/17 sarà per il Genoa l’anno zero di un nuovo ciclo. Abbandonare la strada vecchia per la nuova è sempre un rischio, ma a volte è necessario e anche proficuo. Probabilmente non mancheranno le difficoltà e i passaggi a vuoto, ma sono cose che succedono sempre quando si costruisce qualcosa di nuovo. Ma il “nuovo Genoa”  ha forza e capacità che sicuramente saprà mettere in mostra se intorno vi sarà un ambiente compatto che remi tutto dalla stessa parte.

Perché Juric, Rossi e Scarpi non sono cloni di Gasperini, Bega a Spinelli, ma ne sono allievi. E non è raro che l’allievo superi il maestro. 


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