Genoa, giusto difendersi ma approntando alternative in avanti

04.10.2025 17:20 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

Come ripartire dopo i tre schiaffoni ricevuti dalla Lazio? Patrick Vieira non perde mai la calma e rifugge da qualsiasi dichiarazione severa e critica nei confronti dei suoi, ma ha certamente capito che per scongiurare la goleada al “Maradona” servirà cambiare registro. Consola il curriculum rossoblù in trasferta, figlio di un comportamento immutabile nel tempo: nessun atteggiamento garibaldino, condotta prudente e attendista, pressing possibilmente alto e massimo sfruttamento degli spazi concessi da un super avversario.

E’ improbabile che il Grifo presti il fianco ai contropiede come successo lunedì scorso a Marassi, e allora, restando quatti quatti a protezione del barile, si potrà rendere dura la vita al Ciuccio, che in Champions è risorto a spese dello Sporting dopo la sconfitta di San Siro ma ad onta di un palleggio prolungato e di una superiorità territoriale inscalfibile fatica sempre a sfondare in zona gol.

Servirà una gara di enorme sacrificio, con chiusure continue, aiuti reciproci in ogni zona del campo, recuperi miracolosi quando un avversario sfugge alla marcatura, sperando che tutto ciò basti a frenare i campioni d’Italia. Mister Conte, dopo lo sforzo di Coppa, deve decidere se confermare l’ossatura o rinfrescare l’undici titolare ricorrendo a qualche rincalzo che altrove sarebbe primattore: il riferimento è a Gilmour, potenziale rilievo per il metronomo Lobotka, ma anche a Neres, Elmas, Lang, centrocampisti avanzati, eventuali rimpiazzi per i vari Anguissa, Politano, McTominay e De Bruyne. In teoria, Hojlund potrebbe lasciare il posto di centravanti a Lucca e sulla fascia difensiva di sinistra se la giocano il favorito Spinazzola, Olivera (entrambi pronti al rientro post-infortunio) e Gutierrez, mentre per la porta è vivo il ballottaggio tra Meret e Milinkovic-Savic, che l’allenatore pone sullo stesso piano. Solo al centro della difesa, mancando sia Rrahmani sia Buongiorno, la situazione è chiara con l’impiego di Juan Jesus e Beukema.

Il Napoli, almeno in teoria, è una fuoriserie, ma l’utilitaria genoana accetta di sfidarla con i ridotti mezzi a diposizione. Vieira, tirato per la giacca da destra e manca, ha solo annunciato che il modulo tattico non subirà variazioni senza però specificare gli interpreti. Dunque, in retroguardia, al fianco di Vasquez, potrebbe riapparire Marcandalli al posto di Ostigard, ex di giornata (ma in Campania non lo rimpiangono) e già in diffida, con la conferma di Martin a sinistra e di Norton-Cuffy a destra. Improbabile che sia smontata la coppia di mediani Frendrup-Masini, mentre riguardo ai restanti quattro posti, che riguardano la zona avanzata, il dibattito è aperto.

Colombo è stato ancora una volta elogiato per l’impegno e la combattività dall’allenatore, ma è possibile confermarlo vita natural durante aspettando il suo improvviso risveglio? Vitinha, che ha diverse caratteristiche, scalpita e così pure Ekhator, che al pari di Ekuban (da gestire nella convalescenza da un delicato infortunio) pare più adatto come subentrante, ma mai come stavolta il coloured di Sampierdarena risulta vicino ad una promozione.

Nel reparto rifinitori, nonostante l’indisponibilità di Messias, Stanciu e Cornet (ma che strano…), c’è bagarre. Ellertsson difficilmente sarà sacrificato, mentre Carboni potrebbe trovare posto sia a destra, sia in mezzo. Sulla fascia è insidiato dall’oggetto misterioso Gronbaek e da Venturino, 19 anni di vitalità e fantasia, l’unico valente crossatore della combriccola: ma i suoi suggerimenti da chi potrebbero essere sfruttati?

Tocca a Vieira compiere un atto di coraggio invocato unanimente dalla piazza. In mezzo il gaucho proveniente dall’Inter è in lizza con Malinovskyi, che appare però atleticamente in angustie, e con Thorsby, ideale rompiscatole in prima battuta per il playmaker avversario e ulteriore saltatore nel vivo dell’area. “Resilienza”: ecco il mantra in casa Genoa. Giustissimo, doveroso badare al contenimento, ma l’uomo di Dakar, una volta impostato l’assetto iniziale, è pregato di identificare subitissimo le alternative in caso il Ciuccio sfondasse. Intendiamoci, se lo 0-1 arrivasse presto, sarà d’uopo non sbilanciarsi e restare in partita, ma gli arcinoti guastatori dovranno alzarsi dalla panca ben prima degli ultimi venti minuti: in tempo utile per metterci una pezza.

PIERLUIGI GAMBINO


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