Grifone disarmato e disarmante ma quasi salvo grazie alla Roma

15.05.2017 12:21 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

“Datemi un portiere che para ed un centravanti che segna e sono a posto” - soleva dire Nereo Rocco. Ebbene, il Genoa alla Favorita ha interpretato quel concetto ormai diventato un “cult”, ma alla rovescia. Il numero uno non para, anzi firma goffamente la decisiva rete al passivo e i bomber in area avversaria non toccano palla. A corollario, una masnada di calciatori modestissimi che – ben che vada, e sottolineiamo questo condizionale – porteranno il glorioso Grifo sull'orlo della serie B.

Sì perché la sconfitta in terra siciliana, non preconizzata neppure dal più accanito dei pessimisti, pone i rossoblù nella condizione di dover dipendere soprattutto dal comportamento di altre formazioni.

Certo, c'è ancora la chance della gara con un Toro reduce dalla manita targata Napoli, e sarebbe preferibile smetterla con i calcoli legati alle motivazioni altrui, ma ditemi voi se esista un'alternativa plausibile per alimentare la fioca fiammella della speranza.

Vero, il Genoa due domeniche fa ha piegato l'Inter, ma – a giudicare dai reiterati exploit alla rovescia dei nerazzurri - vien da pensare che i meriti di Burdisso e compagni siano stati inferiori ai demeriti dei rivali. Ci si augura un Toro sulle ginocchia, ma non esiste certezza. In caso contrario, sarebbe un guaio grosso poiché il manipolo di pedatori affidati al malcapitato Juric non sembra avere la forza per fermare nessuna formazione atleticamente e psicologicamente apprezzabile.

Forse, senza la sesquipedale topica di Lamanna sarebbe finita con la conquista di un punto targato anticipata salvezza, ma il Genoa schierato da Juric, se escludiamo il semi-esordiente Biraschi e lo spaurito Cataldi, presentava fior di veterani, avvezzi a navigare in acque tempestose. Nella ripresa si è registrata una pallida reazione, anche favorita da un Palermo che ha preferito rinculare ma i soli brividi sono scaturiti dai contropiedi rosanero.

Purtroppo, il Grifo paga anche una spaventosa carenza di fisicità: se escludiamo l'impresentabile Pinilla (a che pro lanciarlo dal primo minuto, caro Juric?), nessun rossoblù – in specie le altre punte – dispone di chili e centimetri per esaltarsi nei sedici metri avversari. Sfidando la legge dei grandi numeri (prima o poi...), i rossoblù sono riusciti nella clamorosa impresa di non colpire mai di testa sugli innumerevoli cross piovuti dalla bandierina e dalle due fasce. Per la cronaca, mai e poi mai è stata decisa una partita grazie ad un'incornata di un difensore centrale avventuratosi in area sulle palle inattive. E ieri, vale ripeterlo, di fronte non c'era la triade arretrata juventina... Non esiste controprova, ma con un Pavoletti in forma appena accettabile, almeno uno di quei traversoni sarebbe stato sfruttato.

Di sicuro, in vista del prossimo psicodramma calcistico occorre che la genoanità si prepari ad una dimostrazione di totale compattezza. I tifosi sono pregati di sostenere la squadra ancor più di quanto abbiano già fatto, in modo commovente, nell'ultimo match marassino. E bisogna che la società – abiurando per una volta ai calcoli di mera bottega che hanno condotto a questa bella situazione – fissi prezzi stracciati per riempire lo stadio. Parallelamente, è fondamentale che continui il ritiro punitivo, soluzione estrema suggerita però dall'estrema gravità dello stato dell'arte.

Ovvio, quando si materializza un quadro così assurdo, anche il destino può giocare un ruolo importante. In negativo esiste l'attenuante del rovinoso infortunio a Perin, che al posto di Lamanna mai e poi mai sarebbe finito oltre la linea fatale del gol senza mollare la palla, ma non esageriamo: anche con un portiere mediocre come il comasco, all'altezza solo come pararigori, non ci si doveva ridurre a queste condizioni di classifica.

Dal fato, in serata, ecco la splendida notizia di un campionato che nelle posizioni di testa pareva ormai delineato ed invece si è clamorosamente riaperto. L'exploit della Roma sulla Juventus, invece, costituisce un regalone per il Grifo poiché costringerà domenica Madama (nel caso probabilissimo di un successo dei giallorossi a Verona) non solo a pareggiare col Crotone, ma ad inseguire con tutte le forze il successo pieno. Ed ecco che col Toro al Ferraris basterà il pareggio per un gigantesco sospiro di sollievo. Guai a non arraffarlo.

PIERLUIGI GAMBINO


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