The Day After: sei "clean sheet", quando mai avvenuto?

14.02.2021 10:02 di Franco Avanzini   vedi letture

Sei partite di questo campionato hanno visto il Genoa non subire gol e cinque di queste sono arrivate con mister Ballardini in panchina. Una statistica importante perché, si è sempre detto, i campionati si vincono subendo poche reti. Evidentemente questo non è il caso del Grifone che comunque viaggia con una media da Champions League da quando è arrivato il tecnico romagnolo. Eppure la retroguardia non è stata certamente stravolta dal mercato invernale. Gli interpreti infatti sono rimasti gli stessi con l'inserimento di Onguéné (che non fa il titolare) e l'uscita di Bani.

Di fatto il trio formato da Masiello, Radovanovic e Criscito (con Goldaniga pronto per ogni evenienza come avvenuto ieri a Torino) stanno regalando quelle gioie che dalle parti della Genova rossoblu raramente si vedevano. Perin poi è tornato il numero uno di un tempo e probabilmente è attualmente il portiere più in forma del torneo, detto pure che non ha dovuto, ieri, compiere grandissime parate contro una compagine che, Belotti a parte, ha dimostrato tanta povertà nel gioco e negli altri interpreti d'attacco. 

La media punti di mister Ballardini è esattamente fissata a quota due e, al momento, sarebbe terzo in questa speciale classifica appaiato allo juventino Pirlo e dietro solamente ai prim'attori Pioli del Milan e Conte dell'Inter. Il pareggio in casa del Torino ha inoltre frenato una crisi di risultati contro l'attuale squadra del tecnico Nicola. Dopo sei sconfitte consecutive (sette con la Coppa Italia), ecco finalmente un punto allo stadio Grande Torino. Anche quest è un obiettivo raggiunto, sfatare il terreno di gioco piemontese. 

E' chiaro che l'obiettivo salvezza deve essere ancora tutto conquistato ma avere, ad ora, nove squadre dietro di se è già un bel passo avanti tenendo presente che, quando il Grifone perse a Benevento con conseguente esonero di mister Maran, la squadra si trovava al penultimo posto con prospettive davvero nere. Ed invece ecco che utto è cambiato con il solo avvento di Ballardini.

La squadra sa cosa deve fare in campo, tutti si aiutano e le corse sulle fasce di Zappacosta da una parte e Czyborra sull'altra spesso e volentieri portano opportunità per gli attaccanti. L'unica pecca della partita di ieri il fatto che gli attaccanti abbiano un po' latitato contro Nkoulou e compagni. Nulla di grave, può capitare, anche se le uniche vere occasioni sono state genoane, di Czyborra, Zappacosta e Pjaca. Probabilmente la più clamorosa è stata quella dell'attaccante ex Juventus che, tutto solo, di testa, ha praticamente passato la sfera al portiere avversario.

Sabato di nuovo Genoa in campo, questa volta alle ore 18,al Ferraris, contro l'Hellas Verona di un altro ex allenatore come Ivan Juric. Altro incontro non semplice ma il momento positivo del Grifone fa ben sperare. Chiudere questo mini ciclo con un risultato positivo permetterebbe ai rossoblu poi di affrontare l'impossibile (almeno sulla carta) trasferta di Milano contro l'Inter con la consapevolezza di non avere nulla da perdere. Ma di questo ne parleremo a partire dalla prossima settimana.


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