Sirigu: "Ho scelto il Genoa perché mi sono sentito cercato e ben voluto"

03.08.2021 13:12 di Franco Avanzini   vedi letture

È stato presentato in video conferenza il nuovo portiere del Genoa che sarà Salvatore Sirigu, proveniente dal Torino dove ha vestito la casacca granata in 141 occasioni. Una nuova avventura ha inizio per l'ex numero uno granata dopo il grande successo ad Euro 2020. 

Samuele Cervone, 7 anni, il più giovane portiere del Genoacfc da il benvenuto al neo portiere. Quindi la raffica di domande. Perché questa scelta: "Io mi sento portiere a prescindere, le scelte non vengono poi mai messe in discussione. Vivo di sensazioni e stimoli e ho accettato questa nuova avventura perchè mi sono sentito ben voluto e cercato. Non è stata una scelta di comodo tanto più che arrivavo da una squadra storica e volevo proseguire su questa scia. Sono fiero e orgoglioso"

Sette portieri su 20 in Serie A italiani, un numero molto esiguo: "Ci sono tanti portieri bravi. Abbiamo perso un grande portiere come Donnarumma che resta comunque una grande numero uno per la nostra Nazione". Nella cavalcata dell'Europa sono stati i racconti dei tuoi compagni a metterti in primo piano ma spesso ci si dimentica che hai giocato varie gare con la maglia Azzurra. Un portiere leggendario come Castellini inoltre dice che potresti arrivare a giocare sino ai 40 anni: "Ci metterei la firma ad arrivare a 40 anni come Castellini. Ho voglia di ripartire da qui e dimostrare soprattutto a me stesso che sono un portiere importante. Ogni sfida è affascinante e per poter lottare con questa maglia mi da grande motivazione. Tutti pensiamo al prossimo Mondiale ma da qui ad un anno e mezzo c'è molto da fare. Voglio vivere questa esperienza con passione e professionalità".

Ma Sirigu  cosa si aspetta da questa annata: "Da quando sono qui si parla dell'obiettivo minimo, nessuno ha fatto voli pindarici e tutti hanno cercato di tenersi anche un pochino bassi. Lo scorso anno è stato un campionato strano per tutti e ancora non si è arrivati alla normalità.  Giocare senza pubblico è stato molto diverso e difficile per alcune squadre. Pensiamo all'obiettivo minimo per poi migliorare".

Esperienza europeo cosa ha insegnato: "Sono più felice, prima ero forse un po' più  ombroso. Mi ha dato una grande gioia dopo tutte le difficoltà  tra il Covid, gli isolamenti e le bolle. Poter tornare in Italia e vedere la soddisfazione della gente mi ha reso felice". Analogie tra Torino e Genoa: "Ancora non lo so. Si riparte da zero. È innegabile che Torino è  stata importante e non lo rinnegherò mai. Forse, finita la carriera, guardando quello che ho fatto e vedendo che ho giocato nel Torino e nel Genoa non potrò che esserne soddisfatto". 

Un consiglio a Belotti: "Col Gallo ho parlato varie volte, io gli ho sempre consigliato di non prendersi troppe responsabilità sulle spalle. È un grandissimo ragazzo, molto buono. Se posso dargli un consiglio deve fare la cosa che maggiormente lo renda felice. Fare quello che si sente, insomma".  Sirigu e lo spogliatoio con elementi molto giovani e l'impatto in uno stadio come il Ferraris: "Cercherò di fare quanto fatto nella mia carriera. Dovrò essere un professionista esemplare, senza mai fingere. Qualche volta mi arrabbierò, altre riderò. Cercherò di portare la mia esperienza. Mi sento come l'ultimo arrivato e non come una prima donna. Il Ferraris è sempre stato uno stadio affascinante fin da quanto vestivo la maglia del Palermo".

Il rapporto con Marchetti, altro portiere che ha giocato ai Mondiali con la maglia italiana: "Abbiamo condiviso tante esperienze. Ho un bellissimo rapporto con lui". Cosa le vine in mente se pensa all'11 luglio? "L'incredulità è quello che mi viene in mente. Temevo fosse un sogno". Con Ballardini: "Ho parlato prima, colloquio breve ma intenso, mi è parsa una persona diretta". La Gradinata Nord: "Non ci ho ancora pensato, speriamo che gli stadi vengano riaperti gradualmente. Quando è mancata la gente allo stadio mi pareva di giocare gare di allenamento. Senza i tifosi facevo molta più fatica a calarmi nella parte. Speriamo di tornare a vivere il calore di prima".

Numero di maglia: "Sarà  il 57 perché lo abbiamo deciso con i miei due fratelli e mia sorella. Hanno scelto il 57 perché è il numero del civico di casa in Sardegna dove siamo cresciuti. Poi mia sorella ha aggiunto che 5 più 7 fa 12 che é il giorno del mio compleanno". 


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