IL SOLITO GENOA, CHE ILLUDE POI PAGA LA SUA FRAGILITA'

06.10.2025 11:29 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

Ad un Napoli scombiccherato e incompleto basta un quarto d'ora decente per mettere a nudo i soliti limiti di un Genoa precipitato all'ultimo posto, in compagnia soltanto della matricola Pisa. Mister Vieira finalmente promuove tra i titolari il baby Ekhator rinunciando all'impresentabike Colombo e lascia fuori anche Martin, difensivamente carente, spostando sulla fascia di destra l'eclettico Ellertsson e rilanciando a destra Sabelli con la conferma di Malinovsky, che giocherà more solito vicino alla punta invece che arretrare di venti metri per cucire il gioco: quando mai mister Patrick capirà di dover cambiare?

Per mezz'ora, comunque, la Maginot genoana regge con pieno merito. Tutti i giocatori, compreso Vitinha, schierato come ala sinistra, fanno legna in copertura e le uniche carenze provengono da Marcandalli, sostituto dell'ex di turno Ostigard. Il coloured genoano appare ancora acerbo e si macchia di diversi pasticci, non pagati per pura casualità oltre a rimediare un sacrosanto cartellino giallo. Leali, ultimo baluardo, non deve mai superarsi, ed è un merito dei suoi compagni, anche se il Ciuccio, a lungo irriconoscibile, facilita l'impresa.

Alla prima sortita oltre la metà campo – corre il 33' – il Genoa passa addirittura. E' un gol da incorniciare: magnifico il dribbling sulla destra di Norton-Cuffy su Olivera e preciso il cross rasoterra, che Ekhator impreziosisce con un colpo di tacco che ricorda parecchio quello di Bettega in un Milan-Juve di parecchio tempo fa. La gara si mette in discesa e l'uscita per infortunio di Lobotka, il geometra di Conte, sembra un altro indizio favorevole.

Al ritorno post-intervallo, con Otoa al posto di Marcandalli, il Ciuccio perde anche Politano per un guaio muscolare, col quotato De Bruyne al suo posto. E qui sale sul proscenio l'ineffabile La Penna, che dopo aver ammonito nel primo tempo Malinovskyi , reo di un calcetto alla palla a gioco fermo, mostra il giallo giustamente a Neres ma clamorosamente gli evita il secondo perdonandogli un fallaccio.

Forse il Napoli avrebbe vinto ugualmente, ma in dieci uomini non è così scontato che sarebbe riuscito a capovolgere le sorti dell'incontro. Fattostà che gi azzurri si svegliano improvvisamente e la partita cambia connotati, trasformandosi in un assalto all'arma bianca dei padroni di casa. Ora il Napoli è un fiume carsico, che tutto travolge. Il pari, siglato da Anguissa, è facilitato da un involontario impatto tra Vasquez e Otoa, e a quel punto – corre il 57' – si capisce chiaramente che il destino degli ospiti è segnato.

Vieira ricorre a Thorsby per rinforzare la cintura e a Ekuban per un Ekhator ormai senza energie, ma senza soverchi risultati. Ed ecco Leali parare su Di Lorenzo, Hojlund segnare ma con l'assist man De Bruyne in fuorigioco (inevitabile l'annullamento) e ancora Di Lorenzo centrare il palo con un'incornata perentoria. Il Genoa è alle corde, incapace ormai di opporre resistenza, e al 75' incassa il pugno del definitivo ko: dopo un tiro ribattuto da un difensore, ci prova Anguissa trovando un prodigioso Leali, sulla cui respinta si avventa come un falco Hojlund. Le belle statuine di Vieira stanno a a guardare senza alcuna reattività. Ci sarebbe tempo per recuperare e un'altra squadra si getterebbe all'arrembaggio con orgoglio ma il Genoa non ha né la forza né la qualità necessarie e i due mediani Frendrup e Masini, maiuscoli solo quando si tratta di difendere, perdono un pallone via l'altro confermandosi inadatti alla costruzione.

E allora è lecito un quesito trito e ritrito: possibile che nell'organico rossoblù non trovi posto un “regista” e neppure una mezzala? Nel finale entrerà pure Colombo, ma in modo ininfluente, mentre La Penna, per non smentirsi, eviterà agli azzurri almeno un paio di ammonizioni per aver allontanato la sfera. Pessima la gestione arbitrale, ma non è proprio il caso di attaccarsi ad essa per giustificare l'ennesimo ko. Dopo la sosta arriva il Parma a Marassi, e per Vasquez e C. è già clima da ultima spiaggia.

PIERLUIGI GAMBINO


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