"Il Grifone racconta: Giovanni De Prà"

In collaborazione con Fondazione Genoa 1893.
05.01.2017 09:36 di  Debora Barabino   vedi letture

"Il Grifone racconta" sarà l' appuntamento che Genoa News 1893, in collaborazione con la Fondazione Genoa 1893,  proporrà ogni giovedì narrando la storia e gli eventi riguardanti coloro che, mossi dalla passione per il calcio e dall' attaccamento alla Maglia, hanno fatto la storia del Genoa e dato vita alla Leggenda Rossoblù. Si ringrazia anche Luca Sonnati per averci offerto l' immagine identificativa di questa rubrica.

Giovanni De Prà nasce a Genova il 28 giugno 1900 e trascorre la sua infanzia tra i cantieri navali dove lavora il padre Antonio ed i platani di Via Casaregis che rappresentano per lui i "pali" della prima porta da difendere dai palloni di pezza tirati dai comagni di gioco. Infatti, De Prà, fin dalla giovanissima età, si impegna nel gioco del calcio occupando il ruolo di portiere. Dapprima le sue esperienze si legano alla Serenitas ed all' Albarese fino all'arrivo nel club Spes Immacolata con sede in Via Assarotti e campo sito in San Gottardo.

Il 1921 non rappresenta per la società che vede De Prà impegnato tra i pali una buona annata, infatti diverse problematiche, tra le quali il progetto di costruire un campo da gioco nell'area di Piazza della Vittoria decaduto a seguito dell'inizio dei lavori destinati alla realizzazione del Monumento ai Caduti, hanno fatto si che la Spes subisse una considerevole ascesa incentivata anche dalla riforma dettata dal Compromesso Colombo.

La retrocessione della Spes però non trascinò con sè il valido difensore estremo De Prà che era già stato notato da Mister Garbutt il quale, essendone rimasto molto colpito, lo volle fortemente a difesa della porta del Genoa offrendogli addirittura allenamenti speciali svolti con il portiere del Liverpool Elisha Scott il quale gli fornì spunti tecnici innovativi che, proposti sul campo di gioco, lo proiettarono verso una nuova ed efficace interpretazione del ruolo.

Inizià così, per una tra le più celebri personalità rossoblù, un'avventura tra i pali lunga oltre 12 anni, anni in cui De Prà non passò inosservato agli sguardi attenti di osservatori legati a società blasonate, prima tra tutte la società del Torino che tentò di allontanarlo da Genova per portarlo con sè senza ottenere però alcun esito positivo alle loro offerte. Eppure, il marchese Maroni Cinzano, lo convocò a Torino per proporgli un'offerta senza eguali, un assegno firmato ma sprovvisto di cifra che significava diventare un portiere strapagato ma vestito di una nuova maglia. De Prà rispose: "Sono genovese e genoano, tale resto!" rimarcando una fede senza limiti per i colori rossoblù. Addirittura quando, nel 1926, l'ideologia fascista stese la "Carta di Viareggio" destinata a catalogare ogni giocatore in dilettante o non dilettante,  De Prà volle esser inserito nell'elenco dei dilettanti, nonostante le sue qualità stabilissero ben altro, questa scelta fu presa in considerazione del fatto che un giocatore dilettante non poteva essere ceduto o trasferito in nessun altro club ed era esattamente ciò che il portiere voleva per non separarsi dal Genoa.

Dopo aver conquistato due scudetti con il Genoa, quello del Genoa d'oro della stagione 1922/1923, e quello della stagione successiva, Giovanni De Prà vive la sua prima esperienza in Nazionale nel 1924 e proprio il 9 marzo di quell'anno si rende protagonista della memorabile prestazione nell'incontro disputato a Milano contro la Spagna; al ventesimo minuto del primo tempo in uno scontro di gioco si fratturò un braccio e proseguì con una fasciatura per i restanti settanta minuti, contribuendo alla difesa della squadra contro gli attacchi degli iberici e consegnando alla storia un pareggio per 0 a 0 diventato, in virtù di questo episodio, assolutamente leggendario. Tale impresa non fu dimenticata ed il Guerrin Sportivo, attraverso una sottoscrizione popolare, consegnò una medaglia d'oro a De Prà per le sue gesta e per l' inappuntabile condotta del portiere il quale, in tutta la sua carriera, non ha mai collezionato neppure una sola ammonizione ed espulsione. 

Nel 1933 Giovanni De Prà pone fine alla sua carriera da portiere ma non interrompe il suo legame con il Genoa ricoprendo la carica di dirigente per la Società fino alla sua morte avvenuta il 15 giugno 1979. E' nello stesso anno che, la medaglia d'oro a lui consegnata dal Guerin Sportivo, viene sepolta in prossimità della porta Nord dello Stadio Luigi Ferraris in segno di legame eterno con i colori rossoblù, medaglia vergognosamente e misteriosamente sparita in occasione dei lavori di ristrutturazione dello stadio effettuati nel 1990. 

ll 25 luglio 1972 ricevette la Fronda d'oro, riconoscimento destinato a chi in patria e nel mondo onora la terra ligure e la sua gente con la seguente motivazione: "Sportivo di schietta tempra ligure tenne sempre vivi l'onesto agonismo e l'alto valore morale dello sport, esaltandoli, nel gioco del calcio, in vittorie prestigiose, affermazione ed esempio, non solo in Italia, di una nobile passione sportiva vissuta in purezza e con sacrificio". 

Tornando al 1979, precisamente il 9 dicembre, la via che costeggia l'area del Luigi Ferraris destinata alla Tribuna laterale, viene intitolata al portiere De Prà, conosciuto anche come "Il Ragno", in segno di riconoscenza e di un affetto che il tempo non potrà scalfire.

 

© foto di De Pr? azzurro

Altre notizie - La tifosa nel pallone
Altre notizie