Marcandalli, tra Genoa e Venezia: bilancio del primo anno in Serie A

11.06.2025 15:39 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

La stagione 2024-25 del Genoa, chiusa a quota 43 punti e in zona tranquilla, ha offerto margini di lettura molto diversi rispetto a quella, più sofferta, del neopromosso Venezia fermatosi a 29 punti, contesti dentro i quali Alessandro Marcandalli ha vissuto il suo debutto nella massima categoria, alternando tappe di crescita a inevitabili frenate fisiche e tecniche.

L'influenza delle prestazioni in campo sulle quote scommesse

A inizio campionato le quote retrocessione dei bookmaker nei circuiti di scommesse calcio fissavano il Genoa fra 4,80 e 5,10, sopra la linea d’allarme. Gli 1-1 consecutivi con Bologna e Torino, risultati inattesi per i modelli, fecero scendere la stessa quota fino a 4,50. Sul mercato degli under, l’incrocio salvezza con il Lecce registrò un picco di puntate sulla quota 1,48 per l’Under 2,5.

La gestione Vieira, con 12 “under” in 20 gare, spinse i quotisti verso linee più prudenti.
Dopo il 3-1 a Torino, la probabilità di salvezza fu prezzata a 1,15, trasformando il segno 2 in bet marginale. I trading desk reagiscono subito: un rigore o un k.o. di un titolare spostano l’handicap live. Nel pre-partita con la Juventus il segno 2 è passato da 6,50 a 5,25 sulla scia di due risultati utili. Così, performance, forma e statistica storica si fondono in algoritmi dinamici che riflettono quasi in diretta la traiettoria rossoblù.

Dalle promesse di Moena alle (poche) chance in rossoblù

Il ventiduenne bergamasco arrivava al ritiro di Moena con l’etichetta di “cavallo di razza”, affibbiatagli un anno prima da Alessandro Nesta dopo un brillante percorso alla Reggiana in Serie B. La lesione all’adduttore rimediata il 24 luglio ha però interrotto la preparazione, costringendolo a uno stop di circa un mese. Quando il campionato è cominciato Marcandalli ha faticato a scalare le gerarchie di Alberto Gilardino, chiuso dal trio titolare Bani-Vasquez-Vogliacco: nelle prime dodici giornate è sceso in campo soltanto due volte, per un totale di 46 minuti (45’ dal primo minuto nel 2-2 col Bologna del 19 ottobre e un ingresso nel recupero del pari con il Como il 7 novembre).

L’impatto statistico con la maglia rossoblù è dunque rimasto minimo: 0 contrasti riusciti, 3 palloni recuperati e nessun duello aereo vinto, dati che certificano più la scarsa continuità che il valore assoluto del giocatore.

Il prestito al Venezia e la prova del nove

A fine gennaio la dirigenza genoana ha optato per un prestito secco al Venezia di Eusebio Di Francesco, con l’obiettivo di garantire minutaggio in un ambiente a caccia di punti salvezza. Entrato in gruppo alla 23ª giornata, il centrale ha raccolto otto presenze in laguna, cinque dall’inizio, e 356 minuti effettivi (su 402 complessivi in campionato).

Lo spartito tattico – braccetto destro nella difesa a tre, spesso in ballottaggio con il belga Schingtienne – gli ha imposto letture a campo aperto. Le prove più solide sono arrivate contro Lazio (0-0) e Monza (1-0) dove ha chiuso con l’85 % di passaggi riusciti e quattro respinte aeree complessive, contribuendo ai clean sheet veneti. Il momento più amaro risale invece al pranzo-match con la Roma del 9 febbraio: una prestazione pulita per un’ora macchiata dal pestone su Angelino che è costato il rigore decisivo realizzato da Dybala.

Pur dentro risultati di squadra altalenanti, il Venezia ha chiuso al penultimo posto per gol subiti (56), Marcandalli ha mostrato progressi nella difesa individuale (2,1 contrasti vinti ogni 90’) e nella rifinitura dal basso (5,4 passaggi lunghi completati di media), segnali di quell’accelerazione sul breve che Nesta aveva già evidenziato due anni fa.

Numeri complessivi e prospettive future

Il bilancio aritmetico del primo campionato di Serie A si riassume in 10 presenze, 402 minuti giocati, nessuna ammonizione e una percentuale passaggi del 83%. La continuità resta la voce più critica: dall’esordio con Bologna sono passati oltre sette mesi senza mai superare i 90’ interi, complice una condizione non ottimale maturata fin dall’infortunio estivo. Genoa, nonostante il tredicesimo posto finale, ha chiuso il torneo con la quinta peggior difesa (49 gol incassati), dato che apre uno spiraglio nelle rotazioni arretrate per la prossima annata.

Il contratto, rinnovato fino al 2029, offre al club un margine di pianificazione: con una preparazione completa e l’esperienza accumulata tra Marassi e Penzo, Marcandalli potrà competere per un posto stabile da braccetto destro, ruolo in cui le sue doti di lettura verticale e la fisicità (190 cm) possono integrarsi al gioco di costruzione di Gilardino. Restano da affinare la gestione del corpo a corpo, 47% di duelli aerei vinti, e la concentrazione nei momenti chiave, quelle piccole disattenzioni che in Serie A fanno la differenza e, di riflesso, modificano le quote dei mercati sportivi più sensibili.


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