Genoa all’esame Lecce senza il suo bomber Krstovic

22.08.2025 17:21 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

Prima di un tremendo ciclo di impegni, tocca al Lecce misurare il valore e le velleità di un Genoa profondamente rivoluzionato. Parlando schiettamente, non c'è periodo più propizio dell'attuale per affrontare i salentini, che hanno appena divorziato dal loro uomo di punta, Krstovic, approdato alla corte dell'atalantino Juric. Già per il secondo turno arriverà in Salerno il sostituto del bomber, ma sono faccende che al Grifo non interessano minimamente.

La realtà attuale recita di un Lecce già fortemente indebolito dalla partenza di capitan Baschirotto ed ora privo pure dell'unico elemento che si stagliava in una diffusa mediocrità. I pugliesi si sono salvati a fatica lo scorso maggio ed ora si aggrappano ad un 17enne promettente finché si vuole, quel Camarda che il Milan ha spedito in provincia con la formula del prestito, riscatto e controriscatto. Francamente ipotizzare che il virgulto possa rovinare l'esordio stagionale al Grifo appare peregrino. Attorno a lui, discrete punte esterne e un centrocampo piuttosto robusto, ma nel complesso il solo fattore temibile in ottica rossoblù è l'idea di gioco propugnata da Eusebio Di Framcesco, abituato a fare le nozze con i fichi secchi e trovare pepite d'oro anche in terreni aridi.

La doppia retrocessione patita in tempi recenti, però, conferma che anche i tecnici più quotati e abili a produrre un calcio pregevole debbono arrendersi alla modestia degli organici a disposizione. Patrick Vieira è troppo navigato per scivolare su certe bucce di banana e anche nella conferenza della vigilia ha esaltato le doti dell'antagonista, partendo dalla capacità di pressare alti. Anche lui però è conscio che i suoi ragazzi siano strafavoriti, ovviamente a patto che qualche lezioncina dalla gara di Coppa col Vicenza l'abbiano incamerata.

Dopo tutto, l'incompleto team giallorosso – privo anche di Pierotti, squalificato – è pur sempre più temibile dei biancorossi berici: due categorie di differenza non si possono cancellare. Toccherà ai rossoblù menare le danze, badando però a non perdere gli equilibri tattici e a non concedere agli antagonisti spazi sterminati sulla trequarti. Un particolare avvertimento sarà rivolto ai due terzini Norton-Cuffy e Martin, sontuosi elementi di spinta ma non altrettanto efficaci quando occorre spezzare le trame avverse. E un simile diktat partirà anche all'indirizzo dei tre rifinitori, caldamente pregati di rinculare appena persa palla. Seguendo pedissequamente le direttive di Monsieur Patrick, sarà improbabile un verdetto sgradevole.

Dopo tutto, questo Genoa presenta quattro elementi nuovi di zecca in avanti, ma dalla cintola in giù ha mantenuto intonsa l'ossatura, fatto salvo l'innesto – probabile ,ma non sicuro – del cavallo di ritorno Ostigard, preferito al rampante Marcandalli, l'altro candidato all'eredità del neomilanista De Winter. Di sicuro quel poker di assalitori suscita ondate di curiosità. In tre – chi più, chi meno – hanno già superato l'esame finestra, anche se da Gronbaek si pretende un briciolo di concretezza in più e da Stanciu una presenza più costante nel vivo dell'azione. Il talentuoso Carboni non può che migliorare e farà certamente pesare tecnica sopraffina e anche fisicità.

Compito precipuo di Vieira sarà tenere alto il morale di Colombo, il titolare designato nel ruolo più delicato del nuovo Grifo, quello del centravanti. L'ex rossonero, che nel Lecce ha militato tre annate orsono, non è un fuoriclasse ma ha i mezzi per diventare un bomber decoroso, sfruttando statura, spalle robuste e una discreta capacità di tirare. Di sicuro non potrà ripetere la prestazione incolore offerta in Coppa e gli occorrerebbe una segnatura per prendere confidenza con il popolo genoano e fare il pieno di fiducia. D'altronde, il suo concorrente Vitinha ha sprecato tutte le chances ottenute in precampionato e si sta confermando un'incompiuta: rispettabile il suo gradimento per il ruolo di prima punta, ma in Portogallo può anche assolverlo mentre in Italia sono indispensabili altre qualità, fisiche e balistiche.

E' indubbio però che se dal debutto in campionato non scaturissero riscontri confortanti in avanscoperta, la società sia costretta a ricercare all'estero una soluzione “last minute”. Unica consolazione; se l'Atene piange, sono parecchie le Sparta che non ridono, a partire dal Lecce per continuare col Cagliari, che ha appena ceduto Piccoli alla Fiorentina. Infine, un accenno doveroso alla gente genoana, che ha stracciato l'ennesimo record negli abbonamenti e continua a nutrire fiducia nel lavoro di Vieira (l'anno scorso sopraggiunto in corsa, non dimentichiamolo) e anche dei preparatori atletici. Patrick lo ha ribadito qualche ora fa: la differenza rispetto allo scorso anno potrebbe derivare dal calo netto degli infortuni. Quante formazioni – a parte le big – dispongono di alternative del calibro di Malinovskyi e Messias? Dunque, auguriamo ai nonni tanta salute: per loro stessi e per il Vecchio Balordo.

PIERLUIGI GAMBINO


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