Remember Genoa: un'inzuccata per non perdere la strada maestra

06.04.2020 14:13 di Franco Avanzini   vedi letture

In un periodo dove il calcio, giustamente, è stato messo in ultimo piano e si parla solamente delle vittime e dei contagi causati dal Coronavirus, noi di Genoanews1893.it abbiamo deciso di proporvi qualche aneddoto su determinate gare che il Genoa ha disputato dal 1990 ad oggi. Un modo come un altro per cercare di allietarvi in questi momenti bui nei quali il pensiero va principalmente alla situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia e nel mondo in generale. Il nostro impegno è solamente portato a regalarvi, anche solo per un istante, qualcosa di più leggero, restando sempre pronti a ricordarvi peraltro di "stare a casa" per fare in modo che il virus venga totalmente e nel più breve tempo possibile sconfitto e debellato. 

Torniamo indietro con gli anni; è il 1' ottobre 1991. Qualche decennio prima era la "festa dei remigini", ovvero la festa dei bambini che iniziavano il percorso scolastico alle elementari. Grembiulino azzurro per i maschietti e rosa per le femminucce, questa era la divisa. Col passare degli anni poi si è persa questa ricorrenza anche per il fatto che di fatto le scuole iniziavano prima. Ma non parliamo di scuola noi, bensì di calcio. 

Magari qualcuno l'avrà già capito di chi parliamo e a quale gara ci stiamo ispirando. Per chi non ci fosse ancora arrivato aggiungiamo uno slogan spesso cantato dalla Gradinata Nord: "Con le tue reti si vola, facci la capriola, facci la capriola". Ecco ora diremmo che l'enigma è svelato. Evidentemente ci stiamo riferendo al gigante buono Tomas Skuhravy. Tra le tante reti segnate ce n'è una che ha cambiato il volto di una manifestazione che stava scivolando via fin dalle prime battute. 

La gara è Genoa-Real Oviedo; partita di ritorno dell'allora Coppa UEFA. Il Grifone aveva perso l'andata per 1 a 0 e per superare il turno avrebbe dovuto vincere con due gol di scarto. In Spagna quello che più avevano ammirato i sostenitori di casa non fu tanto la prestazione dei liguri quanto la massa di persone che da Genova si era mossa per la località iberica. Un fiume vero e proprio che colorò tutta la città spagnola di rosso e di blu.

Tornando alla sfida del Ferraris, il Genoa passò in vantaggio proprio con il giocatore ceco al 20' del primo tempo, ma Munoz mandò all'Inferno i tifosi genoani col pareggio. L'incontro, ostico, duro e non certamente semplice, si sbloccò però al 29' della ripresa con la rete del difensore Caricola. Ma non bastava; occorreva segnare ancora un golletto per accaparrarsi la fase successiva della manifestazione europea. Il Grifone attaccava ma la difesa ospite teneva, difendendosi praticamente all'unisono.

Minuto 89: dalla destra spiove in area di rigore un pallone calciato da Gennaro Ruotolo. In avvitamento di testa va più in alto di tutti Tomas Skuhravy. La sfera vola verso la porta del portiere avversario andandosi ad infilare alla sua destra. Delirio in campo con il gigante che si ripropone nella sua caratteristica capriola, Ruotolo e gli altri che corrono all'impazzata per il campo e il portiere Simone Braglia, sotto la Gradinata Nord, che esulta senza soluzione di continuità. L'Oviedo non avrà più la forza di reagire e per il Genoa quella rete significherà passaggio del turno in una manifestazione che regalerà altre splendide emozioni.

Questa la quadra mandata in campo dal tecnico Osvaldo Bagnoli in quella magica serata: Braglia, Torrente, Branco, Ferroni, Caricola, Signorini, Ruotolo, Bortolazzi, Aguilera, Skuhravy, Fiorin


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