Ciao Fabrizio, cuore rossoblù

Ci sono persone di cui non servono presentazioni. Basta il nome. Fabrizio.
Chiunque ami il Genoa sapeva chi eri, ma soprattutto come eri. Perché quello che ci lasci è molto più di una storia da raccontare. È un modo di vivere. Di volere bene. Di esserci.

La tua “Casa del Bottone” era un porto sicuro a Genova. Si andava lì anche solo per un saluto, per una battuta, per parlare di Genoa e di vita. Sempre con il tuo sorriso, la tua generosità, la tua voglia di esserci per gli altri.
Hai dato un’anima a una frase che ha legato e lega tanti genoani: “Questione di Feeling”. E quel feeling tu ce l’avevi con tutti. Con chi entrava in negozio per caso e usciva con un’amicizia per sempre. Con chi come te amava il Grifone non per i risultati, ma perché ci si riconosceva in un modo di stare al mondo.

Hai lottato con una forza che ci ha lasciato senza parole. Hai tenuto stretto il Genoa, gli amici, la tua famiglia. Fino all’ultimo.
Non ti sei mai arreso, nemmeno nei giorni più duri. E anche quando il corpo cedeva, il cuore teneva su tutto.

Fabrizio, non sappiamo bene come dirti grazie. Forse basta dire che ci manchi già. Che ci mancherà tutto: la tua voce, il tuo spirito, la tua gentilezza, la tua ironia mai cattiva. Ci mancherà anche solo sapere che eri lì, come un faro discreto che non chiedeva nulla e dava tutto. TUTTO!

Ti portiamo con noi. In gradinata, nei bar, nelle chat, nelle nostre vite.
Perché il Genoa è una famiglia. E tu eri uno dei fratelli più belli che abbiamo avuto.
Ti vogliamo bene.