Il primo Derby a fine luglio, a porte chiuse... non si scorda mai

23.07.2020 13:20 di Luca Canfora   vedi letture

E abbiamo provato anche questo.

Insomma, si può dire tutto del Genoa e del nostro viaggio travagliato, ma anche quando vinciamo un derby, è sempre un derby che si fa ricordare, che si fa notare. 

In effetti, quando rivedremo un Derby a fine luglio, di campionato, senza tifosi, in un anno bisestile, in mezzo ad una pandemia mondiale, dopo 3 mesi chiusi in casa, valido per la nostra permanenza in serie A?? Sinceramente spero proprio di non rivederne un altro.

Primo perché farei a meno di una nuova epidemia. Secondo perché farei a meno di un altro anno bisestile come questo. Terzo perché farei a meno di un Derby totalmente privo del suo vero fascino. Quarto perché farei a meno di un ennesimo campionato scialbo, malinconico, fallimentare come questo ed i precedenti.

Certo che sono contento. Era un Derby, ed era un Derby che, se lo avessimo perso, ci avrebbe lasciato un punto sopra il Lecce alla vigilia di una partita con l'Inter, e a 3 partite da una possibile e temibile serie B. Quindi bene, benissimo, ovviamente. 

Ma non è finita. Non è finita. Il Genoa ha meritato questa vittoria. A parte una fase centrale della partita in cui ha corso un pochino a vuoto lasciando il controllo alla Sampdoria, il Genoa è stato più efficace. Il gol annullato a Lerager alla fine del primo tempo era un fuorigioco che solo il VAR, e solo un VAR particolarmente "preciso", poteva rilevare. Ma a Lerager quel gol non piaceva, voleva rifarlo meglio. 

E lo ha fatto meglio, molto meglio. Anche se il 75% del merito va a Jagiello. Questo ragazzo nelle ultime 2 partite è valso 4 punti in più. 

Andiamo avanti. Cos'è il Derby di Genova? Semplicemente la partita più emozionante, intensa, passionale, colorata, non delle due squadre di Genova, ma di tutto il campionato italiano e non solo. Non esiste altra città in Italia, e nel mondo, dove questa partita abbia la medesima intensità emotiva, filosofica, cromatica. Il Derby non è Derby, e perde la sua stessa essenza, se mancano le voci, i colori, la partecipazione, di chi rende questa partita così unica, speciale. Nella vittoria, o nella sconfitta. Spero proprio che questo 2020 ci restituisca la nostra vita, integralmente, la serenità, la voglia di abbracciarci, ma anche quella di sfotterci, di arrabbiarci e di discutere più o meno simpaticamente, al Bar, in ufficio, per le strade di Genova.

Anche per un Derby, anche a fine luglio, perfino a porte chiuse.

La vita è anche questo. La vita è tutto quello che ci fa "sentire" qualcosa, non importa per cosa, non importa per chi, non importa come. E non importa nemmeno che sia gioia o sofferenza.

E' sempre... e solo... una questione di... "sentire".

Grazie ragazzi, grazie Nicola.

   Luca Canfora


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