The Day After, doppio passo indietro per il Genoa, salvezza davvero ardua

14.02.2022 10:00 di Franco Avanzini   vedi letture

Terzo pareggio di fila per mister Blessin alla guida del Genoa. Un terzo segno ics che però ha sapere diverso rispetto ai precedenti due. Il primo contro l'Udinese segnò l'esordio per il nuovo allenatore che era arrivato da un paio di giorni e riuscì comunque a inculcare nella testa dei giocatori quella grinta sino a quel momento assente e pure una voglia di battagliare sul campo che non si era mai vista nelle giornate precedenti. Quindi era giunto ul punto di Roma in una trasferta che pareva potesse avere un esito scontato ma che così non fu. Un punto meritatamente colto con un primo tempo di grane spessore e una ripresa segnata dall'espulsione di Ostigard ma anche dalla grande abnegazione di tutto il resto della compagine.

Adesso questo pareggio che ha riportato alla memoria un Genoa che speravamo non aver dovuto più vedere: abulico, impaurito, privo di trame di gioco valide e praticamente poco produttivo in zona offensiva.  Una squadra che è parsa quasi non saper cosa fare quando aveva il pallone tra i piedi coi giocatori che cercavano più lo scarico vicino a se che il cercare la giocata verso un compagno magari più distanze ma anche con qualche possibilità di andare a far male. 

Forse la partita contro la Salernitana è stata caricata troppo, si è parlato di una partita da ultima spiaggia (ed in fondo era pur vero), da gara da vincere a tutti i costi. Insomma i calciatori sono scesi in campo con un'unica missione ma anche con la paura di sbagliare anche il minimo passaggio. E così in fondo è stato perché anche dopo il vantaggio la compagine rossoblu, che avrebbe potuto arrivare al raddoppio, è stata colta di sorpresa in difesa sino al pareggio di Bonazzoli. E a quel punto le paure si sono quadruplicate e nella ripresa  la manovra è diventata ancora più farraginosa tanto da non segnare sul taccuino non più di un paio di azioni pericolose genoane. 

Anche i cambi non sono apparsi precisi. Ad un certo punto il Grifone si è ritrovato con il solo Ekuban a fare il centravanti e attorno a lui tanti centrocampisti dei quali nessuno capace di inserirsi in zona gol o di concludere dalla lunga distanza. Pure l'ingresso di Piccoli è parso troppo ritardato, a cinque minuti dalla fine è parsa più la mossa della disperazione che altro. E chi è andata in campo non si è certo ricoperto di gloria. Cambiaso non è più quello delle prime gare di questo torneo e non riesce ad essere ficcante nelle sue manovre offensive, Rovella ha girato a vuoto non trovando compagni che lo aiutassero e Melegoni è apparso un pesce fuor d'acqua distruggendo, più che costruendo, quanto fatto dai suoi vicini di reparto. Il meno peggio di tutti è stato Gudmundsson che si è creato pure una mezza occasione e ha cercato di aiutare Ekuban nel duro lavoro di andare a solleticare la difesa avversaria. 

Alla fine resta l'amarezza più per i due punti persi che per il punto conquistato. Nell'ipotetica previsione questa gara comportava l'acquisizione dei tre punti come pure la prossima a Venezia. La prima è andata come sappiamo, resta adesso quella in Laguna. Non sarà semplice vincere (d'altra parte una squadra che ne vince solo una su 24 di gare dove vuoi che vada?) ma la possibilità di sbancare il Penzo c'è tutta. Per mister Blessin è in arrivo l'ennesima settimana di passione: davevro se non si tornerà in Liguria coi tre punti nel carniere molto probabilmente il sipario potrebbe anche chiudersi quasi definitivamente. 


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