The Day After, il "tredicesimo" uomo in campo trascina il Genoa

13.03.2023 10:00 di Franco Avanzini   vedi letture

Il tecnico della Ternana Cristiano Lucarelli ha dichiarato, nel post partita contro il Genoa, che la vittoria dei liguri sui suoi ragazzi è da ascriversi al tifo, alla bolgia che è stata creata al Ferraris dai 25mila presenti e che per i rossoblu non sono stati il dodicesimo uomo in campo bensì il tredicesimo. Tutto giusto, quello che si è visto all'interno del catino marassino è stato unico, ineguagliabile. Un tifo incessante dal primo al 94esimo minuto di una partita che il Genoa ha prima condotto da par suo, quindi ha saputo controllarla rischiando davvero poco ed infine è tornato in auge sfiorando in varie circostanze il raddoppio.

Un popolo quello rossoblu che si è esaltato per una squadra che in casa è diventata una trita-sassi. Otto gare casalinghe nella gestione Gilardino con sette vittorie, un solo pareggio (contro il Pisa) e nessuna rete subita da Martinez che è diventato una vera e propria saracinesca. Per le avversarie giocare al Ferraris è diventato un incubo perché giocano contro una squadra intera e contro un tifo da far accapponare la pelle da tanto sostiene la formazione genoana.

E per chi arriva da situazioni non certo idilliache, vedi proprio la Ternana con i problemi scaturiti tra il proprio presidente e la tifoseria rosso-verde, giocare contro le muraglie (perché se la Nord chiama la Sud risponde ed anche Distinti e Tribune non stanno certo a guardare) non è mai semplice. Ha ragione dunque Lucarelli quando dice che l'1 a 0 finale firmato Badelj è da ascriversi ai sostenitori liguri. 

Poi in campo ci vanno i giocatori: ci va Haps che a sinistra da il bianco correndo come un pazzo e trovando in Cassata una facile preda da saltare come un birillo; ci va Badelj che si ricorda di essere stato vice Campione del Mondo con la Croazia e sciorina una prestazione importante con la ciliegina del gol partita; ci vanno i difensori che non stanno fermi sul posto partecipando alla manovra e perché no ci va pure Ekuban che, al suo ingresso, viene osannato da tutti ed in campo "rischia" di timbrare il cartellino se non fosse stato fermato da un avversario.

Adesso sarà importante mantenere i piedi per terra, senza voli pindarici ma pensando esclusivamente alla prossima meta che porterà il Genoa a Brescia contro le Rondinelle. Il lavoro al Signorini non mancherà ma un conto è farlo per riparare a problemi sorti nella precedente gara ed un conto è farlo con il sorriso stampato in volto.  


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