The Day After, tifosi da Champions League, adesso palla alla società

22.05.2022 10:00 di  Franco Avanzini   vedi letture

Ci sono società che giocano in Champions League e ci giocheranno il prossimo anno che manco si sognano tifosi come quelli del Genoa. Una Gradinata intera che per oltre 90 minuti regala momenti di grandissimo impatto, visti da tutta Italia, con coreografia annessa. Chi non sapesse nulla del calcio nostrano e fosse stato catapultato ieri al Ferraris si sarebbe certamente chiesto cosa stesso conquistando il Genoa, quale titolo, forse lo Scudetto? 

Eh no, i tifosi del Grifone non festeggiavano altro che un senso di appartenenza ai colori rossoblu. Attenzione, abbiamo detto ai colori rossoblu e non ai giocatori con tanto di nome che portavano sulle spalle. Loro no, loro non sono mai stati chiamati dalla tifoseria. Ed ad un certo punto, nella ripresa, all'ennesimo errore di Yeboah, non di tiro ma di stop al pallone e con la squadra sotto 1 a 0, hanno proseguito a dare spettacolo per se stessi e per fare capire come la maglia rossa e blu sia una sola, unica e che il tifoso guardi proprio alla maglia. D'altra parte come si dice spesso: passano i presidenti, i dirigenti, gli allenatori e i calciatori ma la maglia resta, i colori ovviamente pure. 

Da oggi tocca alla società muoversi. Tocca al presidente Zangrillo fare in modo che le promesse fatte vengano mantenute. Promettere nel calcio è facile, più difficile mantenere la promessa: il numero uno societario e il tecnico Blessin si sono presi una bella responsabilità, portare il Grifone nella massima serie in un anno.

Il lavoro non mancherà perché è evidente come occorreranno trovare nuovi interpreti per la Serie B. Giocatori pronti, forti e capaci di trascinare fuori il Genoa dal Purgatorio. E sarà una serie cadetta non semplice con tante squadre di prim'ordine che puntano al ritorno nella Serie A 2023/2024. Ma il Genoa ha il dovere di conquistare la massima serie subito: trovare calciatori pronti, difensori arcigni, centrocampisti con tanto fosforo in testa e soprattutto attaccanti che la buttino dentro con buona continuità.

La verità è che, in un campionato debole come quello di quest'anno, il Genoa, nonostante le sole 4 vittorie e i soli 27 gol fatti, sia riuscito a restare agganciato al treno salvezza sino alla penultima gara. E' vero ci sarebbe bastato davvero poco per centrare la permanenza in A. Magari non si fosse perso tempo con Shevchenko forse l'obiettivo minimo sarebbe stato raggiungere. Ma si sa coi "ma" e coi "se" non si è mai fatto nulla e quindi adesso si volti pagina e se ne apra finalmente una positiva. Il presidente Zangrillo e mister Blessin l'hanno promesso. Guai a deludere gli splendidi tifosi genoani!


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